Nella mattinata di ieri, presso la Sala Verde della Cittadella Regionale, a Germaneto, si è svolto il seminario conclusivo relativo al Progetto per lo sviluppo di servizi a favore delle persone cieche pluriminorate, elaborato e attuato sulla base della Legge regionale n. 17 del 31 maggio 2019, riguardante “Interventi per l’assistenza a favore dei ciechi pluriminorati”, che, dal momento del suo varo, ha posto la realtà calabrese all’avanguardia in tale settore.
UICI, IAPB e Regione Calabria: insieme, per volare oltre i muri del buio e di ogni disabilità
da Catanzaro
I muri non saranno mai insormontabili … Questo il pensiero che ha lasciato nella mente dello scrivente la mattinata di ieri, vissuta nei pressi di Catanzaro; una mattinata in apparenza grigia e piovosa, eppure resa tersa da un incontro di sensibilità, di competenze, di ruoli, che ha segnato un nuovo inizio verso l’inclusione, verso l’integrazione, verso la vita, intesa nel senso più bello e luminoso insito in tale accezione: il seminario conclusivo relativo al Progetto per lo sviluppo di servizi a favore delle persone cieche pluriminorate, tenutosi ieri mattina presso la Sala Verde della Cittadella Regionale, a Germaneto, non ha assunto neanche per un momento i caratteri propri dell’epilogo, bensì ha posto le basi per ripartire con ancora più entusiastica speranza nella prosecuzione di quell’opera di amore in cui si estrinseca la mission delle Associazioni come l’UICI e la IAPB, le quali, allorquando hanno l’opportunità di entrare in sintonia con la buona politica, sono in grado non solo di aprire orizzonti inesplorati a tante esistenze, connotate da una qualche caratteristica distintiva, bensì di rendere più bella l’umanità nella sua interezza … E la Legge regionale n. 17 del 31 maggio 2019, riguardante “Interventi per l’assistenza a favore dei ciechi pluriminorati”, sulla quale il Progetto succitato è stato elaborato, strutturato e attuato, oltre a costituire la prima legge in Italia a supporto della categoria dei ciechi pluriminorati, e, perciò, a consentire alla nostra Regione, e ai suoi amministratori, di raggiungere un primato positivo a livello nazionale, costituisce un preclaro esempio di buona politica, che con tale azione, nella nostra Regione, ha concretamente manifestato vicinanza e sostegno nei confronti di coloro i quali, oltre a dover affrontare la quotidiana mancanza della luce e dei colori, devono convivere con minorazioni plurime; una vicinanza che significa sollievo e aiuto anche per le loro famiglie. Un sollievo e un aiuto che, a oggi, possono trovare linfa solo nell’impegno che le istituzioni sono capaci di spiegare; un “impegno sui bisogni – ha asserito il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, presente nella Sala Verde – che svolgerò con particolare abnegazione, per continuare sulla strada tracciata, a livello nazionale (è bene rilevarlo), da questa legge e implementare risorse occorrenti a finanziarla; una legge che ha funzionato, che ha prodotto lavoro e che ha garantito assistenza, tanto nella didattica, quanto nelle attività ricreative, a numerose persone, alleviando le difficoltà che investono, in questi casi, l’ambito familiare. La vostra
associazione ha dimostrato competenza, passione, volontà; io farò il possibile, nonostante la situazione di bilancio regionale non sia florida, per sostenere adeguatamente il vostro lodevole lavoro. Occorre, chiedo venia per il gioco di parole, che, però, è funzionale a rendere l’idea rispetto alla direzione che la Regione vuole seguire, impegnarsi per aiutare chi s’impegna per gli altri”. Un impegno che è risultato decisivo nel varo di “un progetto capofila che dà lustro alla Regione Calabria
– ha proseguito la dottoressa Linda Legname, vicepresidente Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, collegata da remoto –, capace di garantire, in un quadro di ottimizzazione delle risorse, quegli interventi congrui ai bisogni dei nostri amici e delle loro famiglie, uscendo dal mero concetto di assistenzialismo e promuovendo il ruolo attivo dei portatori di disabilità visiva e disabilità complessa nella società”. Una condizione, quella della pluridisabilità, connessa alla cecità e all’ipovisione, che “è una realtà difficile da trattare, sia dal punto di vista medicale sia rispetto alla sfera riabilitativa – ha evidenziato la dottoressa Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’UICI, per via della presenza simultanea di handicap definibili aggiuntivi, rispetto alla dimensione che normalmente caratterizza la minorazione visiva. Una realtà, quella dei ciechi pluriminorati, che non va semplicemente affrontata, bensì va compresa, cogliendone le complesse peculiarità e individuando, attraverso un lavoro in cui devono essere coinvolti i vari referenti politici e associativi, le criticità che connotano i modelli d’inclusione oggi seguiti, rispetto ai quali è fondamentale tradurre in fatti questo lavoro analitico, trovando sul campo nuove strade da percorrere, per rendere possibile la generalizzazione di un itinerario di vita accettabile e dignitosa. La legge 17/19, da cui è nato questo progetto, ha, in questo senso, spianato in maniera pionieristica la strada al raggiungimento di quest’obiettivo, relativamente a cui è necessario un potenziamento strutturale e umano, anche in considerazione dell’esiguo numero di operatori oggi attivi in Calabria. In questo senso, la Regione dovrà essere ancora un attore centrale, sia nel garantire risorse adeguate a rinforzare questo progetto, risorse da spendere nella sua esecutività, e in questo il Presidente Occhiuto ci ha rassicurato ampiamente, sia adoperandosi, insieme alle Associazioni come l’UICI, nel rendere noto, nell’illustrare, anche mediaticamente, il beneficio connesso all’utilizzo delle risorse messe a disposizione, in modo da socializzare quel sentimento di solidarietà che, nel nostro settore, è linfa vitale nella sedimentazione di una diuturna cultura delle pari opportunità. È necessario, insomma, che le istanze politiche trovino simbiosi con i valori che le nostre associazioni difendono e propongono; istanze da declinare, poi, in risoluzioni finanziarie, contestualmente a cui dovrà trovare posto il raddoppiamento dei fondi destinati a operatori e famiglie. Fondi da investire in interventi qualificanti a livello formativo, per ovviare alla lacuna summenzionata riguardante le risorse umane, ovvero gli operatori, i quali sono l’architrave delle nostre associazioni e del nostro agire. Un agire che si poggia sulla solidarietà non disgiunta dalla professionalità: solidarietà e professionalità, ovvero le precondizioni per affrontare e superare la dimensione del bisogno, sulla base di rinnovati modelli inclusivi attraverso cui attivare percorsi sempre più adeguati a dare una veste di dignità al vissuto di chi nella diversità ha la possibilità di dare respiro alla soggettiva unicità.
Questa legge, questo progetto sono esemplari rispetto all’attenzione che la politica deve avere su temi quali inclusione e personale realizzazione. Questo progetto è una goccia, ma è una goccia che può diventare un fiume, un fiume di opportunità, che dovrà scorrere e correre senza soluzione di continuità, evitando pause cagionate da burocrazia e tentennamenti politici, foriere di frustrazione per assistiti e operatori. Dovrà essere un fiume, in altre parole, non più soggetto alle fluttuazioni della politica, della burocrazia (che condiziona molto l’attività degli organismi con partecipazione pubblica) e delle conseguenti risorse, che essa potrà garantire di anno in anno. Solo quando la dignità sarà al riparo dalla precarietà potremo dire di aver compiuto un passaggio decisivo verso l’integrazione, l’inclusione e le pari opportunità; solo allora potremo finalmente assaporare la gioia di aver contribuito a dare al mondo in cui viviamo un volto più umano, più bello: il volto di una società ove a nessuno sia precluso di realizzare i propri sogni … Un volto recante serenità per tutti, non solo per chi vive la propria esistenza in una condizione di particolarità, che, peraltro, potrà essere, anzi, è già per tutti, proprio per tutti, sorgente di opportunità: l’opportunità di imparare a trovare la felicità in ogni aspetto della mondana realtà”. Dare felicità, dare serenità, dare opportunità: queste le stelle polari del Progetto sui pluriminorati, “a cui – ha assicurato Domenico Gareri, giornalista e moderatore del simposio, noto per le produzioni televisive a carattere nazionale, che da tempo cura e conduce, incentrate sulle tematiche sociali – sarà riservato adeguato spazio mediatico, per esportare l’immagine di una Calabria attenta, efficiente e vera, oltre che bella”. Quella Calabria in cui ha preso forma “per volontà dell’Ente Regionale e delle Associazioni IAPB Comitato Calabria e UICI Consiglio Regionale della Calabria, un modello – ha spiegato il Presidente Regionale del’UICI, Pietro Testa – che ogni anno si sviluppa e si concretizza in una vasta tipologia di servizi, grazie alla sinergia di tutti e tre gli attori coinvolti. La sinergia individuata inserita nel testo legislativo, prima, e nella fase esecutiva, poi, consente di realizzare un progetto conforme ai principi legali che ispirano l’azione amministrativa dell’Ente, quali principi di trasparenza efficacia ed efficienza, pubblicità e corretto utilizzo dei fondi pubblici, e, contemporaneamente, allo scopo e ai fini delle associazioni di categoria coinvolte, orientate a offrire servizi concreti, utili e necessari a favore delle persone cieche pluriminorate della Regione Calabria. Al riguardo, ringrazio il Presidente Occhiuto che conosce il nostro progetto e oggi ha voluto eccezionalmente presenziare personalmente al convegno conclusivo (è stata, in effetti, una delle sue prime uscite pubbliche da quando è stato eletto), dimostrando con i fatti la volontà di continuare a sostenere il progetto e la sua realizzazione, il cui fulcro è la legge regionale n. 17/19, volta a dare assistenza continua alle persone cieche pluriminorate presenti nel Territorio Calabrese attraverso operatori specializzati, unitamente ai dipendenti degli uffici competenti che ci accompagnano durante tutta l’esecuzione del progetto. Con questo convegno, tutti insieme, festeggiamo il secondo progetto realizzato in Calabria con la legge 17 del 2019, legge adottata, voglio ricordarlo sempre, con il voto favorevole dell’intero Consiglio della Regione Calabria senza distinzione di casacca politica. La legge 17 del 2019 costituisce un primato positivo della nostra Regione Calabria: si tratta, infatti, della prima legge regionale in Italia
con la quale si affronta il problema dell’assistenza delle persone cieche pluriminorate e delle loro famiglie e lo si affronta facendo partecipare le associazioni di categoria già dalla fase di sviluppo dell’idea progettuale sfociata nel testo legislativo regionale definitivo adottato. Si tratta dell’unico caso in Italia, nel settore della cecità con disabilità, in cui la sinergia pubblico-privato non si conclude con l’adozione del testo e lo stanziamento fisso di un contributo in bilancio: ogni hanno, infatti, il progetto a favore dei ciechi pluriminorati si migliora nel suo contenuto con l’esperienza operativa e si realizza attraverso la stretta collaborazione con gli uffici regionali competenti; si realizza attraverso l’applicazione delle norme contenute nel Codice degli Appalti, la pubblicazione di due bandi pubblici (uno per gli utenti uno per le figure professionali impegnate nel progetto) e la collaborazione, la vigilanza e il controllo degli uffici regionali. Il progetto rappresenta un modello di quello che la macchina politica potrebbe fare nel settore della disabilità e, mi permetto di dire, forse in ogni settore, coinvolgendo già dal primo momento le associazioni di categoria che rappresentano l’utente finale. La nostra associazione, ad esempio, ha come dirigenti solo dei disabili visivi, alcuni con pluriminorazione, persone che vivono quotidianamente e in prima persona la disabilità visiva, conoscono sulla loro pelle il problema, le difficoltà quotidiane, le necessità per superare il gap dell’handicap. La nostra partecipazione allo sviluppo dell’idea progettuale dell’organo politico regionale ha consentito il raggiungimento di un traguardo che non si è concluso nell’adozione del testo legislativo. Questo progetto è per noi un fiore all’occhiello, un modello da utilizzare per perseguire la buona politica: anche questo modello non è perfetto e può, anzi, deve insieme alla Regione (come facciamo ogni anno) migliorare e modificarsi per il raggiungimento dell’interesse della collettività, che è mutevole. Il mio ultimo pensiero, anche se solo cronologicamente, va agli operatori del progetto; il progetto a favore delle persone cieche pluriminorate si è svolto, anche in questa seconda edizione, con l’emergenza Covid 19 in atto, offrendo un supporto maggiore per la situazione grave vissuta. Un ringraziamento porgo, e Vi chiedo di voler rivolgere un applauso, a tutti gli operatori impegnati nel progetto che hanno continuato le loro attività a sostegno degli utenti, non abbandonandoli in un momento di enorme difficoltà. La pandemia Covid 19 ha mostrato la presenza di numerose falle nel nostro tessuto sociale, a tutti i livelli: nonostante ciò, il nostro progetto ha retto e si è svolto correttamente e completamente, nel pieno rispetto delle normative succedutesi per la pandemia, mostrando solidità e forza. Signor Presidente – ha concluso Testa, la cui articolata relazione è stata, successivamente, letta all’uditorio dalla segretaria dell’UICI regionale Patrizia Tortorella –, con l’imminente prossima edizione del nostro progetto, vogliamo iniziare il nostro rapporto di collaborazione per i ciechi calabresi, vogliamo iniziare a lavorare con lei e la sua squadra di Governo per i ciechi pluriminorati e per tutti i disabili della vista, al fine di raggiungere, attraverso un percorso condiviso e costruttivo, ulteriori e sempre maggiori traguardi”. Un percorso che in questi anni è stato seguito da vicino anche da Gianluca Gallo, assessore all’agricoltura e alla forestazione nella giunta Occhiuto ed ex responsabile regionale del welfare, il quale, intervenendo durante il meeting, ha affermato che “pur essendo
adesso occupato in altri settori, ci sarò sempre per voi dell’UICI, pur senza interferire nelle competenze altrui, per lavorare al servizio delle persone che soffrono e per realizzare le aspirazioni della società nel suo complesso”. Aspirazioni a cui guarda il progetto, conclusosi, come detto, ieri, ma già pronto a essere ripresentato e, quindi, a ripartire; “un progetto – ha argomentato l’avvocato Annunziato Denisi, consulente legale dell’UICI Calabria, che, come la legge 17 del 2019, è il frutto di un vero gioco di squadra, in cui la Regione Calabria non è solo Ente finanziatore ma anche soggetto importante rispetto alla pianificazione e realizzazione, unitamente a IAPB e UICI. Un progetto che oggi si conclude ma che ripartirà subito, seguendo quell’iter sinergico che ha permesso alla Calabria di essere oggi all’avanguardia contestualmente a un modello integrativo e inclusivo, che potrà, anzi, dovrà trovare applicazione anche in altri settori, essendo, tale modello, una sorta di compendio riguardo ai presupposti da cui prendere le mosse per addivenire a una collaborazione simbiotica e proficua tra istituzioni e associazioni”. Quelle associazioni che lavorano per il benessere di una collettività; associazioni come l’UICI, presente, in Calabria, in tutte le province, attraverso sedi territoriali capaci di rendere l’attività dell’Associazione capillare in ogni centro, in ogni famiglia interessata da qualche problematica concernente la disabilità visiva. Sedi territoriali, ieri, rappresentate da presidenti, quali Concetta Loprete, per Catanzaro, Rocco Deluca, per Vibo Valentia, Franco Motta per Cosenza, Franco Scicchitano per Crotone, e dirigenti, quali Salvatore Parisi, vicepresidente della sezione di Reggio Calabria, che hanno posto l’accento sul lavoro portato avanti dalle sedi “con mente, cuore e braccia, profondendo impegno nell’attuare i progetti e nel dare applicazione, così, a una legge che dovrà garantirci tranquillità in maniera stabile, con continuità, senza dover ogni anno preoccuparci di rivendicare diritti che dovrebbero essere acquisiti e che sono l’anima e lo scopo della legge stessa, importante strategicamente e umanamente, soprattutto per la straordinaria peculiarità che presenta in termini di trattamento delle situazioni di bisogno”. Quel bisogno a cui, “grazie al lavoro compiuto, in armonia e unità – ha asserito Luciana Loprete, presidente territoriale della IAPB di Catanzaro –, tra noi e la Regione, si può ora guardare con meno preoccupazione, soprattutto se si proseguirà sulla strada della buona politica, quella dei fatti, quella dell’ascolto”, quella che “permette – ha affermato Fortunato Pirrotta, storico dirigente calabrese dell’UICI, il quale ha partecipato ai lavori attraverso il telefono – di pianificare i servizi che danno ai ciechi, pluriminorati e non, una nuova prospettiva di vita”, di cui, a margine dei lavori, ieri mattina hanno reso testimonianza diversi associati ciechi pluriminorati, i quali, nel manifestare il gradimento e la gratitudine per i servizi loro prestati, negli ultimi due anni, nell’ambito del progetto, hanno espresso l’auspicio di un consolidamento degli interventi, in linea con quanto espresso dai dirigenti UICI. Interventi che sono stati vividamente tratteggiati in un video realizzato dalla Sezione di Vibo Valentia, e curato dal segretario Paolo Massaria; interventi che è stato possibile prestare anche grazie al personale amministrativo delle varie sezioni UICI, che, come evidenziato da Stefania Scalise, segretaria della sezione UICI di Crotone, hanno garantito “i vari servizi, in un quadro soddisfacente, nonostante i vincoli, le limitazioni della pandemia, portando a compimento un Progetto che ha determinato,
non solo nel mio caso, una salubre crescita umana e professionale” e che, come ha osservato Francesca Mesiano, operatrice presso la Sezione di Reggio Calabria, “ci ha permesso di costruire ponti, andando oltre i muri”. Sì, oltre i muri … “La giornata di oggi, 9 novembre – ha annotato, in conclusione, la dottoressa Palummo – ci riporta con i ricordi a un altro 9 novembre, quello del 1989, quando il Muro di Berlino, un muro che divideva due mondi, due prospettive ideologiche antitetiche, è caduto, spazzato via da un vento di cambiamento e libertà, risultato capace di determinare il mutamento di orientamenti strategici e politici apparentemente granitici; quest’anniversario m’induce a mettere in evidenza una similitudine, neanche troppo ardita, relativa al fatto che, seppur in un contesto di riferimento diverso, la nostra attività associativa, sovente, ci ha fatto trovare di fronte ad altri muri: i muri dell’indifferenza, i muri della superficialità, i muri della solitudine. Muri che noi abbiamo iniziato ad abbattere, muri che dobbiamo continuare ad abbattere, finché il vento di cambiamento e libertà, traente energia, nel nostro caso, dalla passione che le realtà associative sono in grado di sprigionare, non avrà fatto piazza pulita, nel consesso sociale, di ogni refuso ostativo a un vissuto pieno e gratificante. Un vento che potrà trovare ancora più forza, forza morale, non solo strutturale, dall’incontro tra la sfera civile e quella istituzionale, che in Calabria s’è concretizzato esemplarmente in questa sinergia stabilitasi tra l’Ente Regionale e la nostra dimensione Associativa, di cui l’UICI, come la IAPB, è una componente storicamente capace di definire proficua sintesi tra il livello politico e la quotidianità sociale, in cui i nostri operatori e noi ci troviamo ogni giorno a lavorare con passione, dedizione e, in ultima analisi, amore. Ecco, l’amore … Al riguardo, penso che la giornata di oggi abbia permesso di aggiungere sull’agenda operativa, che deve aiutarci a sistematizzare questa sinergia, tre caselle, tre aspetti da far veicolare anche attraverso gli atti formali di questo seminario, i quali, unitamente al bellissimo video realizzato dalla Sezione di Vibo Valentia (nel quale è splendidamente sintetizzata la gamma e la mole delle attività comprese nel progetto, andanti dallo sport all’assistenza, anche domiciliare, passando per la musicoterapia, il teatro, il tempo libero) e al prodotto televisivo che il caro amico dottor Gareri appronterà, magari potendo attingere anche da altri filmati, realizzati dalle altre sedi territoriali, devono costituire una sorta di manifesto, di mappa, di bussola inerente al nostro cammino verso una società realmente aperta all’uguaglianza sostanziale di tutti i suoi membri: la prima casella è quella della buona politica, palesata oggi dal presidente Occhiuto, attraverso la sua espressione umana, prescindente l’appartenenza, che è qualcosa di straordinario, da ascrivere al grande lavoro politico dell’UICI (noi, del resto, siamo un soggetto politico, prima ancora che un soggetto rappresentante il valore umano della nostra disabilità) e che ci induce a pensare di non essere soli. L’altra casella, definita dai vostri pensieri, concerne l’amore, a cui ho fatto cenno poco fa; l’amore che ha fatto capolino nella commozione, nell’emozione delle testimonianze, delle parole succedutesi oggi in questa sala, nella voce del presidente Occhiuto, del presidente Testa, delle amiche, degli amici, delle segretarie, dei segretari, degli operatori, di tutti coloro i quali hanno spiegato, hanno raccontato l’importanza di questo progetto, delle ragazze e dei ragazzi che hanno voluto arricchire questa mattinata con la perla del loro sentimento
di gratitudine; l’amore che ha accompagnato l’interazione tra assistiti, associati, famiglie e operatori; l’amore che interagisce con la professionalità e la progettualità; l’amore che non vuole pause, interruzioni, tra l’inizio e la fine di un percorso inclusivo, e che ci farà lavorare per rendere più agevole, pur nel rispetto delle leggi, la nostra attività di sostegno e assistenza ai ciechi pluriminorati, magari facendo ricorso, come ha suggerito la sede di Vibo Valentia, a iniziative tampone che facciano da ponte tra i progetti veri e propri. Infine, l’altra casella che voglio registrare è la speranza; questa legge, questo progetto, che hanno visto la luce grazie al gioco di squadra, di cui ha parlato l’avvocato Denisi, tra UICI, IAPB e Regione Calabria, costituiscono un modello tutto nostro, che nel resto d’Italia non esiste ancora: la speranza è che questo modello possa trovare nell’UICI nazionale (ed è questo il messaggio che invio al presidente Barbuto e di cui mi farò portavoce a livello nazionale) un canale volto a veicolare in tutta la Penisola il risultato delle due annualità relative al nostro Progetto, verificando la capacità operativa, organizzativa dei dirigenti calabresi dell’UICI e facendo sì che, finalmente, nella storia della nostra organizzazione, possa emergere il contributo della nostra sezione regionale nel contesto nazionale. Non è vanagloria, bensì la giusta richiesta del riconoscimento relativo al lavoro che stiamo facendo, insieme agli associati, per continuare a crescere, per fare ancora di più, con l’aiuto di tutti, in armonia e in unità, come ha sottolineato la carissima Luciana Loprete. In effetti, la nostra associazione trova la sua forza proprio nell’unità e nell’armonia: la forza di portare benessere, la forza di trovare e conquistare nuovi spazi di opportunità, la forza di farci sentire e di farci apprezzare in tutta Italia, la forza per abbattere ogni muro, oggi e domani!”
Già, oggi e domani … Con la volontà della buona Politica, con la possanza dell’Amore, con la tenacia della Speranza, del resto, si vola alto, sempre … Ed ecco perché i muri non saranno mai insormontabili.
Pierfrancesco Greco
10 novembre 2021